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Lì dove nasce un bisogno

Oggi, Casa di Redenzione Sociale Onlus unisce attività sociali, educative, artistiche, costituendo un esempio unico dove il bene e la bellezza cooperano al servizio della crescita della persona.

L’idea e le attività nate nel 1927 dalla Compagnia di San Paolo ebbero da subito un che di eccezionale, di pioneristico: fondare a Villa Clerici un luogo di rieducazione offrendo a ex carcerati la possibilità di essere seguiti nella delicata fase dell’inizio di una nuova vita, di imparare un mestiere, di riacquistare fiducia in se stessi. Non solo per procurarsi poi un lavoro ma per ricostruire una volontà, ridare cuore a una sensibilità, ritrovare la capacità di amare e una dignità che era stata smarrita. E tutto questo compiuto con un paziente, fraterno accompagnamento personale.

Da allora le modalità di operare sono molto cambiate. Le scienze sociali hanno affinato ulteriormente le metodologie di intervento. Ma lo spirito di base rimane sempre valido.

Per lungo tempo gli edifici di Villa Clerici sono stati la casa dove prima gli ex carcerati, poi i minori hanno abitato, studiato, imparato un mestiere. Oggi non esistono più i grandi convitti: i metodi educativi si sono sviluppati per far fronte alle nuove forme di emergenze sociali. Oggi si preferisce lavorare in profondità con piccoli gruppi alla volta e agevolare il più possibile che i minori abitino in un contesto famigliare. Per questo il lavoro del Centro rivolge il proprio percorso di sostegno non solo ai ragazzi ma anche a tutto l’ambiente familiare in cui vivono.

I modi di vivere cambiano e così cambiano anche i problemi da affrontare e le relative soluzioni, ma la Casa di Redenzione Sociale Onlus continua ad essere il punto di riferimento per molti ragazzi che vivono in condizioni di fragilità sociale, psicologica o culturale. Continua ad essere presente lì dove nasce un bisogno. E continua anche la soddisfazione di vedere come questi ragazzi, quando accompagnati passo dopo passo, possano intraprendere un percorso di crescita e di piena realizzazione di sé.

Non è un caso che negli anni ’50, in seno alla Casa di Redenzione Sociale, si sia formato un cenacolo di artisti italiani tra i più importanti del ‘900. Qui si ritrovavano, discutevano, progettavano, creavano artisti come Messina, Carpi, Manfrini, Bodini, Manzù. Nell’Italia della ricostruzione mettere al centro il tema della bellezza significava credere nella possibilità di una rinascita, di un riscatto. Da questa accoglienza, da questo spirito di collaborazione è sorta la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei che ancora oggi possiamo visitare con le sue opere d’arte.

Il bene e la bellezza uniti per accompagnare la persona in un percorso di crescita. Questo rimane sempre il cuore della Casa di Redenzione Sociale Onlus.

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