L’Alternanza Scuola Lavoro e la sesta edizione di “C’era una volta…GASC racconta”
L’Alternanza Scuola Lavoro e la sesta edizione di “C’era una volta…GASC racconta”
Con l’appuntamento di giovedì 20 dicembre 2018 si è conclusa la sesta edizione di “C’era una volta…GASC racconta” dal titolo “Fiabe con svista”, che per il terzo anno hanno visto la partecipazione di alcune ragazze del liceo. Di seguito le studentesse ci raccontano la loro esperienza di Alternanza Scuola Lavoro in GASC.
Marina: Ci chiamiamo Corina Abdel Nur, Susanna Formicola, Marina Ghebrous, Rebecca Imperiale, Anita Mantovani e Astrid Viganò e siamo studentesse del liceo linguistico Luigi Galvani di Milano. Da settembre a dicembre 2018 abbiamo svolto quest’esperienza in GASC come progetto di Alternanza scuola lavoro.
Marina: L’Alternanza Scuola Lavoro (ASL) è un progetto del MIUR che prevede lo svolgimento di attività extra scolastiche di tipo professionale per gli studenti del triennio – per un totale di 200 ore -, da effettuarsi presso enti o istituzioni accreditate.
Anita: Il progetto “GASC racconta” consiste in 4 incontri mensili in cui vengono lette ed animate delle storie a bambini di età compresa tra i 2 e i 7 anni. La prenotazione è obbligatoria e il costo simbolico del biglietto è di 2,00 euro a bambino, esclusa la rappresentazione che si è svolta presso la Biblioteca Niguarda, che era ad ingresso libero. Dopo ogni lettura animata – da noi preparate con cura – coinvolgiamo i bimbi con un riassunto della storia e li aiutiamo a colorare dei disegni o a realizzare degli oggetti legati alla narrazione; l’idea è quella di permettere loro di comprendere a fondo la trama per essere in grado di ripetere il racconto e – perchè no?! – di ricreare a casa propria una storia tutta nuova, ispirandosi alla nostra lettura.
Astrid: Gli incontri di Alternanza Scuola Lavoro hanno avuto luogo il giovedì pomeriggio per tre appuntamenti al mese, da settembre a dicembre. Durante i primi due giovedì del mese abbiamo preparato le storie animate, i materiali necessari e le attività da svolgere con i bambini, mentre il terzo giovedì si è tenuta l’attività con il pubblico. Al termine del laboratorio con i bambini c’è sempre stata una breve riunione durante la quale ci si confrontava sull’incontro svolto e sulle eventuali problematiche riscontrate.
Corina: Le storie scelte vanno oltre le classiche favole perché sono rivisitate secondo una chiave di lettura ironica e moderna: infatti è per questo motivo che il ciclo di letture è intitolato “Fiabe…con svista”.
La prima storia si ispira alla favola di Biancaneve dove però la protagonista si occupa di ben 77 nani! Ci sono quindi 77 barbe da spazzolare, 77 piatti da lavare, 77 fagottini da preparare, 77 cappellini da stendere,77 storie della buonanotte da raccontare. Biancaneve ne ha davvero fin sopra i capelli e, all’arrivo della strega, non solo accetta una mela, anzi, gliene chiede due per dormire ancora più a lungo e finalmente riposare.
La seconda lettura è tratta dal libro “A sbagliare le storie” di Gianni Rodari e racconta di una nipotina che chiede al nonno di leggerle la storia di Cappuccetto rosso. Il nonno tuttavia sbaglia continuamente i particolari della storia e cappuccetto diventa giallo, verde, nero, mentre il lupo diventa una giraffa e poi un cavallo e così via. Alla fine della storia – tutta sbagliata! – il nonno riesce a mandare la nipotina a comprarsi una gomma e riprendere la lettura del suo giornale in tranquillità.
La terza lettura si basa invece sul libro “La vera storia del tre porcellini!” di Jon Scieszka e racconta la classica storia dei tre porcellini ma dal punto di vista del povero lupo. Per lui è stato tutto un malinteso causato da un brutto raffreddore: non intendeva abbattere le casette e mangiare i porcellini ma solo avere una tazza di zucchero!
L’ultima storia raccontata è quella di “Cenerentola e la scarpetta di pelo” e ci insegna come ciò che si vede in tv non sempre sia affidabile e che non si deve mai dare retta alla pubblicità! La fata madrina farà infatti un disastroso lavoro su Cenerentola, vestendola in modo assurdo ed esagerato mentre il principe si rivelerà essere una vera delusione: puzzolente, sudato e con l’alito pesante. Per concludere in bellezza Cenerentola deciderà di costruirsi da sé un lieto fine, diventando una cacciatrice di draghi.
Susanna: Per la realizzazione delle varie storie abbiamo dato sfogo alla nostra fantasia e creatività, cercando di realizzare ogni mese una lettura animata differente. Nella prima storia, per esempio, abbiamo interpretato noi i personaggi, creando dei cappellini e dei corpi da nano con delle barbe colorate da attaccare dietro alle orecchie tramite dei fili per interpretare i nani. Oppure per il secondo appuntamento abbiamo realizzato i personaggi e le ambientazioni con cartoncini e disegni, fotografandoli su uno sfondo bianco – frame per frame – in modo da creare un’animazione digitale. Altre volte, invece, abbiamo personalmente interpretato i protagonisti dei racconti, utilizzando travestimenti e oggetti di scena.
Rebecca: All’inizio è stato un po’ difficile gestire al meglio i tempi e gli spazi, sia per la preparazione che per la rappresentazione delle storie. Essendo la GASC un museo d’arte sacra, ad esempio, non è stato molto facile trovare la giusta disposizione per gli oggetti di scena e la collocazione del pubblico onde a evitare il contatto con opere d’arte. Inoltre, in certe occasioni, abbiamo trovato qualche difficoltà nella gestione dei tempi nelle storie un po’ più lunghe e complesse da realizzare.
Astrid: È stata un’esperienza divertente e molto creativa, che ha saputo tirare fuori la vena artistica di ognuno di noi. Non sempre l’esperienza si è rivelata semplice, in quanto spesso gli orari di alternanza sono risultati pesanti e ostacolanti rispetto alla vita scolastica. Nel complesso consiglierei questa esperienza a chi possiede una fervida immaginazione e creatività e che sia capace di tanta pazienza, poiché il pubblico del “GASC racconta” è composto da piccoli ascoltatori.
Rebecca: Personalmente questa esperienza mi ha aiutato ad essere meno timorosa nel parlare ad un pubblico. Ho imparato a relazionarmi con i bambini e a lavorare in un gruppo alla pari degli altri come una vera e propria collaboratrice. Dopo questa esperienza ho capito che lavorare con i bambini non mi appassiona, sebbene vederli apprezzare le storie da noi animate sia stato molto gratificante.
Corina: Questa esperienza mi ha reso molto più responsabile perché ho imparato a lavorare in gruppo, a rispettare dei tempi e delle date di scadenza e ad organizzare il mio tempo, sia scolastico che extrascolastico. Sono molto soddisfatta di ogni lettura animata che siamo riusciti a preparare e mi piace vedere i bambini contenti sia delle storie che dei lavoretti. Lavorare con i bambini è stato ciò che mi è piaciuto di più di quest’esperienza e mi ha infatti convinta a lavorare in futuro nel settore dell’infanzia.
Anita: Personalmente l’attività mi è piaciuta perché sono una persona molto creativa e questa esperienza mi ha dato modo di esprimermi e mettere la mia “fantasia” a disposizione dei bambini, che di sicuro sono rimasti molto soddisfatti. La consiglierei sicuramente, in quanto mi ha permesso di migliorare la mia capacità di lavorare in gruppo e di apprezzare le capacità che ha ogni membro del gruppo. La divisione del lavoro, inoltre, mi ha insegnato a gestire meglio i tempi a disposizione, al fine di ottenere un buon risultato. Ritengo l’esperienza sia stata utile e molto istruttiva, sebbene l’attività pomeridiana si svolgesse dopo l’orario scolastico e questo a volte si è rivelato un po’ stancante.
Marina: Personalmente ho ritenuto questa esperienza utile per il fatto che mi ha insegnato come lavorare in un gruppo, come suddividersi un lavoro, che ha delle scadenze e dei tempi stabiliti, e come approcciarsi con un pubblico di differenti fasce di età. La consiglierei per coloro che amano i bambini e che sono creativi. Personalmente ho trovato un po’ impegnativo l’orario, essendo in settimana e post scolastico.
Susanna: Questo progetto è stato molto interessante perché attraverso i racconti per bambini siamo riuscite a creare momenti di svago e intrattenimento grazie alla nostra creatività e al lavoro di gruppo. Personalmente ho scoperto che lavorare in futuro con i bambini mi piacerebbe molto perché anche solo nell’ascoltare una storia o colorare un disegno riescono a trasmetterci energia e passione.